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Stress, ansia, depressione e fitoterapia

La Fitoterapia è, forse, una delle forme di cura più antica inventata dal genere umano,prevede l’uso di piante o estratti di esse per la cura di malattie o per un generale benessere dell’organismo.In questo contesto le piante cosiddette adattogene risultano quanto mai utili anche nei confronti dello stress, dell’ansia e della depressione.

Alcune piante sono particolarmente efficaci nel ridurre lo stato di tensione continua che si accompagna alla condizione di stress (maca, noni, eleuterococco, ginseng, schizandra, aralia, rhodiola rosea,iperico).

Ansia, angoscia, paura, panico, umore alterato, depressione, sono esperienze universali abituali, spesso quotidiane, talvolta continue. Lo stile di vita moderno induce sempre più ansia, angoscia e depressione, tanto che gli psicofarmaci hanno il primato di vendita in farmacia.
Si parla di depressione quando il tono dell’ umore perde flessibilità, si fissa verso il basso e non c’è più nulla di piacevole che riesca a influenzarlo: è come guardare il mondo attraverso cinque paia di occhiali scuri, si vede tutto nero.
La depressione colpisce circa il 10 per cento della popolazione americana ed europea, (sono circa 5 milioni gli italiani che soffrono di disturbi della depressione) e sale addirittura al 23 per cento fra i giovani e gli adolescenti.

Secondo gli ultimi calcoli potrebbe addirittura superare le malattie cardiache come causa di morte entro il 2020 e già oggi è la principale causa delle assenze dal lavoro, con un costo complessivo di 51 miliardi sulla produttività di una nazione. I dati del National Institute of Health americano indicano che un terzo delle donne è depresso, e la percentuale è in continuo aumento.

Un altro elemento messo in luce dagli studi è che le cure anti-depressive risultano efficaci solo per un terzo della popolazione. Molti esperti del campo concordano nel dire che i trattamenti con gli antidepressivi non bastano, e spesso sono necessarie altre forme terapeutiche. Le cause della depressione sono molteplici, includono traumi personali, fattori genetici e effetti di farmaci o droghe sul cervello.

Una vita relazionale sana può tenere lontano gli effetti della depressione e lo stesso possono fare buone abitudini come la meditazione, lo yoga, e il passare un po’ di tempo con un animale di compagnia.

Il fattore più importante nella cura della depressione è la ricerca delle radici del problema e per questo è sempre necessario rivolgersi a un esperto medico o psicoterapeuta. Molte persone hanno continui e intermittenti episodi di depressione proprio perché non sono stati ben individuati ancora le origini profonde del trauma. Detto ciò, va anche detto che esistono degli alimenti che possono risultare un valido aiuto nei trattamenti anti-depressivi. Naturalmente neanche questi possono essere assunti alla leggera. Qualsiasi cambiamento o aggiunta nella propria dieta va discussa col medico di base o con il terapeuta.

Ma quali sono i SINTOMI per riconosce la depressione?

Secondo l’ Organizzazione mondiale della sanità, si può diagnosticare uno stato di depressione quando per almeno due settimane sono contemporaneamente presenti 5 (o più) di questi sintomi: umore triste e depresso, aumento o perdita di peso, insonnia o sonno esagerato, agitazione o rallentamento psicomotorio, affaticamento, sensi di colpa, incapacità di pensare e di concentrarsi, pensieri di morte.
Spesso si cerca di spronare chi è depresso a cambiare, gli si chiede di metterci almeno un pò di “volontà”. Ma volontà vuol dire energia e a chi soffre di questo disturbo è proprio l’ energia che manca. Da soli in certi casi è difficile uscirne.

Molti dei moderni farmaci antidepressivi si basano sull’obbiettivo di alzare i livelli di SEROTONINA nel cervello. La serotonina è un neurotrasmettitore responsabile del sonno, del flusso sanguigno, della fame, della libido e della risposta e dell’elaborazione del dolore. La serotonina si trova in grande quantità nel cervello e anche nelle cellule del sangue e nei tratti gastrointestinali. Una alternativa naturale alla prescrizione degli antidepressivi è il 5 Hydroxytryptophan, detto anche 5 http. Questo agente è un precursore della serotonina e stimola la produzione di serotonina nel cervello. E’ stato dimostrato che piccole dosi di 5-htp migliorano l’umore, riducono l’ansia, rendono più stabile il sonno e aiutano a curare le forme moderate di depressione. Questo elemento si trova nel formaggio e nei gallinacei, ma soprattutto nei semi di una pianta africana chiamata Griffonia simplicifolia.

Il LITIO è conosciuto come cura delle depressioni bipolari, ma è molto valido, come minerale, per permettere al corpo di aumentare le funzioni cerebrali. E’ oggi indicato anche come elemento di prevenzioni dell’Alzheimer, ed ha dimostrato di essere capace di bloccare molti dei canali che causano la demenza. E’ un prodotto molto economico e non ha particolari controindicazioni, anche se è consigliabile prendere alcuni grassi acidi per eliminare qualsiasi effetto tossico. La dose consigliata è di 10-20 milligrammi al giorno.

La natura ci offre sempre dei cibi che ci possono aiutare, ma ricordiamo che la depressione è un problema serio. Consultate delle persone esperte, fate delle cure apposite e soprattutto non tenete tutto dentro di voi.

Tra le piante usate nella cura della depressione spicca l’IPERICO o erba di San Giovanni considerata la pianta ufficiale per curare la depressione. E’ stato usato per secoli nei casi di nevralgia o di malattie mentali, e, come sedativo, nei casi di punture di insetti o di malaria. Anche Ippocrate lo cita come medicina. Nuovi studi hanno mostrato la sua efficacia nel trattare lo stato depressivo. Uno studio del 1996 nota che “gli estratti di hipericum sono molto migliori del placebo danno effetti simili agli antidepressivi classici”.

E’ riconosciuto che 900 mg di estratto secco di iperico al giorno aumentano il livello di seratonina, la molecola del benessere. Gli effetti collaterali sono quasi nulli: in rari casi può esserci mal di stomaco e, ancora più raramente, fotosensibilità (reazione allergica alla luce solare). Se dopo un mese di uso di iperico non ci sono miglioramenti, è meglio passare ai farmaci. I farmaci curano comunque solo i sintomi della depressione, unitamente ai farmaci è bene ci sia un sostegno psicologico da parte di un esperto.

Che l’erba di San Giovanni, o iperico, (una pianta erbacea perenne) fosse utile nei casi di depressione lievi o di modesta entità già si sapeva, ma ora una rassegna della Cochrane Library su ben 29 studi clinici dimostrerebbe l’efficacia dell’iperico anche nei casi di depressione grave. Negli studi l’erba di San Giovanni è stata confrontata sia con placebo (farmaco inattivo), sia con farmaci antidepressivi di prima generazione (triciclici) e di più recente introduzione (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, Ssri).
I dati ottenuti su più di 5000 pazienti indicano che questa pianta medicinale non avrebbe nulla da invidiare a triciclici e Ssri, con il vantaggio di essere meglio tollerata e comportare minori effetti collaterali. «L’estratto di iperico contiene sostanze farmacologicamente attive che agiscono sul sistema nervoso.

Si tratta di un rimedio di derivazione naturale che funziona anche nelle depressioni più gravi. Il segreto del successo delle cure sta nell’intervenire precocemente e evitare ricadute. La forma di assunzione più efficace e pratica sono le capsule di estratto secco della pianta, l’estratto per essere sicuramente efficace deve essere titolato in ipericina, la titolazione standard è dello 0,3%, e ogni capsula di solito contiene 300 mg di estratto (è scritto sulla confezione), la dose è di una capsula 3 volte al giorno, ai pasti, è da tenere presente, quella che è la principale controindicazione dell’iperico, cioè la possibilità di causare fotosensibilizzazione, è bene quindi esporsi poco al sole ed eventualmente utilizzare alte protezioni.

Per cominciare ad agire, l’iperico richiede almeno 2-3 settimane, è opportuno poi continuare il trattamento per almeno 2 -3 mesi per avere un risultato più stabile, successivamente si può ripetere specialmente nei periodi critici, di solito l’autunno o anche la primavera. Per accelerare la risposta si può associare un trattamento con oligoelementi, molto valida è l’associazione Rame-Oro-Argento, una dose (una fiala o 6-7 granuli) tutti i giorni per 7-10 giorni, poi a giorni alterni per altri 20 giorni circa, ovviamente insieme all’iperico.

Altra importantissima pianta usata contro i disturbi depressivi è la RHODIOLA ROSEA.

Cresce spontaneamente nelle fredde zone del nord Europa (Lapponia e Scandinavia) e del nord Asia (Siberia Orientale ed Occidentale) ad altitudini di 3000 / 5000 mt. sul livello del mare ma si può trovare anche sulle Alpi e sui Pirenei ed in estremo Oriente; può raggiungere un’altezza di 75 cm.

Il suo impiego ha una storia leggendaria: popolazioni antiche siberiane ne tramandavano l’uso di generazione in generazione, considerando la pianta ( di cui utilizzavano le radici sotto forma di tè o altri infusi) un valido aiuto per aumentare la resistenza fisica durante i freddi inverni asiatici oltre che per curare malattie da raffreddamento, depressione e prevenire malori dovuti alle alte quote.
Medici mongoli prescrivevano l’estratto di Rhodiola per il trattamento della tubercolosi e del cancro.

Interessatissimi alle sue proprietà per molti secoli gli imperatori cinesi hanno organizzato numerose spedizioni in Siberia orientale con il compito di reperire i luoghi in cui tale pianta cresceva spontaneamente poiché le popolazioni locali custodivano gelosamente il segreto di queste zone.
Solo successivamente si è passati alla sua semina e coltivazione. Della pianta, raccolta nel periodo autunnale all’età di 3-4 anni, si utilizza il rizoma, lavato ed essiccato a temperature di circa 40-50°C

Ad oggi sono ormai tutti concordi, grazie ai lunghi anni di sperimentazione, ad ammettere che le straordinarie proprietà riconosciutele dalla tradizione popolare sono scientificamente giustificate.

La caratteristica fondamentale che rende unica la Rosea, differenziandola dalle altre 200 specie di Rhodiola, è da attribuire alla presenza di glicosidi fenilpropanoidici: salidroside, rosavin, rosin e rosarin; proprio questi ultimi composti citati fanno di questa forse il più completo adattogeno mai studiato sino ad ora .

A differenza di altri adattogeni quali eleuterococco, ginseng, schizandra ed aralia, contenenti solo salidroside,costituisce un valido aiuto nella cura di malattie depressive in casi di affaticamento da stress psico-fisico, nella regolazione del peso corporeo, nell’incremento delle prestazioni fisiche e dello stato energetico , nella cura dell’amenorrea secondaria , per il morbo di Parkinson e nelle turbe di memoria ed apprendimento.

Il meccanismo d’azione dei costituenti della Rhodiola Rosea (in particolare del Rosavin che ha maggiore attività biologica) coinvolge direttamente la serotonina le cui funzioni sembrano essere legate al controllo dell’appetito, sonno, comportamento, umore, funzionalità cardiovascolare, memoria e capacità di apprendimento. L’effetto terapeutico sembra determinarsi attraverso l’inibizione dell’enzima deputato all’inattivazione della serotonina (COMT) e la stimolazione del trasporto del 5- HTP (precursore della serotonina) attraverso la barriera ematoencefalica.
Il risultato finale porta ad un aumento dei livelli di serotonina nel sangue.

E’ stato dimostrato, inoltre, che il Rosavidin, contenuto nella radice di Rhodiola Rosea, stimola la biosintesi di ormoni quali epinefrina, norepinefrina e adenocorticotropo che, attivando l’adenilatociclasi a livello delle cellule adipose, stimolano il suddetto enzima promuovendo in tal modo il rilascio degli acidi grassi nel sangue. La mobilizzazione degli ac. grassi dal tessuto adiposo rappresenta un aumento del miglior substrato per la produzione di ATP.

Attenendosi agli studi fin ora effettuati possiamo attribuire alla Rhodiola Rosea:
 miglioramento degli stati depressivi,
 stimolo dell’attivita’ mentale, miglioramento della concentrazione , della lucidita’ e del potenziale mnemonico,
 miglioramento della funzionalita’ cardiovascolare.
 perdita di peso
 aumento della resistenza alla fatica
 miglioramento del polso, della pressione arteriosa, della capacita’ polmonare e dei tempi di normalizzazione del battito cardiaco
 effetto anabolizzante sul tessuto muscolare .
 trattamento contro l’amenorrea secondaria.
 miglioramento della funzionalita’ sessuale9.
 miglioramento della funzionalita’ uditiva
 miglioramento della salute gengivale
 parkinsonismo: la Rhodiola Rosea sembra essere in grado di contrastare gli effetti più evidenti delle condizioni pre- parkinsoniane probabilmente perché determina un aumento del livello di dopamina nel cervello.

EFFICACI anche le LE ALGHE KLAMATH: un grande ricostituente in grado di dare all’organismo l’energia per reagire a stress e malattie, anche gravi.

Le microalghe del lago Klamath (Oregon, USA) sono tra le alghe verdi-azzurre commestibili, le uniche a crescere spontaneamente in un lago tra i più incontaminati e ricchi di depositi minerali vulcanici che esistono oggi sul pianeta. Le alghe verdi-azzurre sono alla base di tutta la catena alimentare e vitale, essendo in realtà cianobatteri, cioè i più primordiali e fondamentali fotosintetizzatori, responsabili ancora oggi dell’80% dell’ossigeno del pianeta. Possono essere impiegate come coadiuvante nelle patologie acute o croniche, in caso di abbassamento del livello energetico, per situazioni di ridotta produzione, blocco e/o mancata utilizzazione di energia da parte dell’organismo. Particolarmente efficace, dal punto di vista del sostegno nutriterapico, nei casi di anemia, negli esaurimenti nervosi (depressione, ansia, iperattività), nelle forme di degenerazione neurologica (Alzheimer, sclerosi multipla) e cardiovascolare, nelle patologie dermatologiche, nelle disfunzioni sessuali e della fertilità, nel diabete e in tutti i casi di degenerazione metabolica e immunitaria (tumore, AIDS, infezioni croniche).

Le Klamath siano un ottimo ricostituente per tutti i casi di debilitazione e stanchezza e nella riduzione energetica legata all’invecchiamento e allo stress. Eccellente per i bambini in età pre-scolare e scolare, con problemi energetici e immunitari. Ottimo coadiuvante per tutti coloro che svolgono attività ad elevato dispendio energetico e nervoso come sportivi, studenti, imprenditori, ecc. Sinergico a qualsiasi trattamento terapeutico, rafforza nutrizionalmente l’effetto dei rimedi e ne riduce gli eventuali effetti collaterali.

Non va infine sottovalutata la GRANDE EFFICACIA degli OMEGA 3, i grassi buoni che curano!!

Giocano così un ruolo cruciale nella prevenzione dell’aterosclerosi, degli infarti, ma anche della depressione, del cancro, della colite ulcerosa, del diabete 2 e dell’artrite reumatoide. Gli Omega 3 svolgono un’azione importantissima nel metabolismo cerebrale.

Per ottenere i benefici bisogna ricorrere a integratori di Omega 3 in modo da arrivare ad assumerne 600 mg. al giorno. Quanto ai pesci freschi, il salmone contrasta molto bene l’invecchiamento, purché risulti di qualità incontaminata. Attenzione quindi che il pesce provenga da mari freddi e che abbia subito una procedura di distillazione molecolare d’alta qualità: è l’unico modo per garantire l’assenza di metalli pesanti come il mercurio.

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